Il mondo della Comunicazione Digitale è un terreno disseminato sempre più di frequente di inglesismi, tecnicismi e termini che sembrano tornare di “moda” in maniera ciclica.
A volte però in questo settore con una buona parlantina e un pizzico di spavalderia si riesce a presentare, proporre e vendere progetti e/o servizi poco consistenti e forse un po’ “leggerini”.
Ma cosa succede quando, a nostra insaputa, ci troviamo di fronte un interlocutore davvero preparato sul mondo Digital?
Negli ultimi anni, nei quali ho seguito progetti di comunicazione digitale in diversi settori, mi è capitato di usare in prima persona, e sentire usare da altri spesso in modo superficiale o completamente inappropriato termini che ho voluto presentare qui sotto e del quale solo ora posso scrivere e parlare in maniera confidente.
WEB APP
Che messaggio (improprio) si vuole far passare?
La Web App è smart, è molto meno impegnativa in termini di tempi di consegna di un App nativa e anche molto meno costosa. Fa quasi le stesse cose di un’applicazione scaricata dagli store e inoltre è molto più usabile ed efficace di un sito internet (che per sua definizione suona già una cosa vecchio).
Cosa è nella realtà?
Un’applicazione Web è un programma applicativo che viene archiviato su un server remoto e propagato nella rete tramite un’interfaccia del browser. I servizi Web sono Web App per definizione e molti siti Web, sebbene non tutti, contengono Web App.
Cosa è in parole semplici?
Una Web App è un’App che non si scarica dagli store e che è raggiungibile tramite un url web esattamente come un sito internet. Nasce per avere uno scopo interattivo molto alto con l’utente e non per essere solo un contenitore di informazioni.
La Web App sfrutta la possibilità di essere raggiunta da qualsiasi dispositivo oltre all’interazione diretta con con elementi hardware di un dispositivo come GPS, Camera e Lettore di impronta digitale.
A differenza delle app però non permette di ricevere le push notification.
SEO/SEM
Che messaggio (improprio) si vuole far passare?
Vengono usati in coppia o singolarmente spesso, erroneamente, come sinonimi. Vengono usati per millantare attività di crescita usando spesso la formula “Con questo pacchetto di attività sarai primo nei motori di ricerca”. Si lascia intendere che ci siano forme certe, quasi dei moduli da compilare, che permettano ad un sito di essere sempre primo al di là del merito dei contenuti prodotti
Cosa sono nella realtà?
La SEO (search engine optimization) è una delle emanazioni della SEM che di fatto può essere vista come l’area di attività volta ad aumentare la visibilità sui motori di ricerca. Questa comprende attività di ottimizzazione organica ma anche produzione di adv, lead generation, brand monitoring e addirittura servizio di customer service. La SEO è invece l’insieme delle attività (strutturali, editoriali, tassonomiche) per aumentare l’indicizzabilità e il valore di ranking dei contenuti web
Cosa sono in parole semplici?
Se la SEM è il tentativo di sfruttare tutti i canali possibili per essere maggiormente visibili online la SEO può essere tradotta in “dialogare con i motori di ricerca”. Il primo lettore di un contenuto online è il motore e solo se il motore in primis reputa il nostro contenuto valido e rilevante (per una certa parola chiave) questo verrà reso facilmente rintracciabile dagli utenti finali.
WORDPRESS
Che messaggio (improprio) si vuole far passare?
Tranquillo il sito poi lo facciamo con WordPress. É estremamente facile da usare. È praticamente già fatto e in pochi giorni sarà pronto. Non servono gli sviluppatori, basta premere dei bottoni. I template li trovi online, sono fighissimi e costano 19 euro.
Cosa è nella realtà?
WordPress è un software CMS (Content Management System) sviluppato con linguaggio PHP che utilizza un database MySQL.
Per il corretto funzionamento del sito web è necessario utilizzare un servizio di hosting che consenta di utilizzare queste funzionalità.
Cosa è in parole semplici?
WordPress è uno strumento che può essere usato per la realizzazione di un sito internet formato da contenuti testuali o multimediali, facilmente gestibili ed aggiornabili direttamente dall’utente.
La grafica è 100% personalizzabile e un sito può essere disegnato da 0 se si conosce il linguaggio di sviluppo utilizzato, o in maniera più rapida grazie ai template (gratuiti o a pagamento) che si trovano online e che permettono di cambiare agevolmente struttura e grafica del sito.
Se si vuole invece inserire alcune funzionalità più specifiche lo si può fare scaricando (gratuitamente o a pagamento) alcuni plugin, mini programmi specifici che si incastrano all’interno del tema, per rispondere alle necessità più disparate.
UX / UI
Che messaggio (improprio) si vuole far passare?
É la Grafica!
Cosa è nella realtà?
La progettazione della User Experience (UX) è il processo utilizzato dai team di progettazione per creare prodotti che offrano agli utenti esperienze significative e pertinenti. Questo comporta la progettazione dell’intero processo di acquisizione e integrazione del prodotto, compresi aspetti di usabilità e funzionalità.
La User Interface (UI) è il campo del design che si occupa della creazione di interfacce utente, presentando la superficie o lo spazio visivo che consente all’utente di interagire con un sistema.
Cosa sono in parole semplici?
La UX è lo studio di un prodotto per dare all’utente finale l’esperienza più semplice e naturale possibile: La Progettazione
La UI è il luogo dove avvengono tutte le conversazioni su immagini, font, caratteri e visual Identity: La Grafica
DEMO
Che messaggio (improprio) si vuole far passare?
Abbiamo quasi finito! A questo link puoi vedere la Demo e in 2-3 giorni il sito è pronto.
Cosa è nella realtà?
Demo deriva da Demostration ed è la versione light di un applicativo con delle funzionalità ridotte.
Cosa è in parole semplici?
Guardare ma non toccare!
È la dimostrazione sullo schermo di quello che avrai a lavoro finito ma per ora funzionano poche cose, ma almeno puoi farti un’idea di come verrà.
Di certo questo breve articolo non salverà delle vite ma se letto potrà anche evitare una possibile figuraccia alla prossima proposta ad un cliente.