Esporsi e mostrarsi fragili non è più qualcosa che si nasconde, abbinato ai molti servizi online a supporto della Mental Health.
Nelle prossime righe potresti imbatterti in:
- nessun tipo di empatia nei confronti della Mental Health;
- nessun approfondimento su quanto sia importante dare la giusta attenzione non solo alla nostra salute fisica ma anche a quella mentale;
- nessun focus sui fatti di Mental Health di celebrities diventati virali (Simone Biles e i suoi “twisties” , Mardy Fish e la storica partita contro Federer, etc.) ;
- Un elenco di 10 fatti dal mondo digital che mostrano di come la paura a toccare certe tematiche, esporsi e mostrarsi fragili stia pian piano scomparendo e come i servizi a supporto della Mental Health stiano aumentando.
1 – L’Outing su TikTok
Partiamo da TikTok. Ormai dopo anni sappiamo non essere più solo balletti, e le nuove generazioni usano i Video e TikTok come piattaforma per aprirsi.
Si e ci raccontano i loro problemi; di come affrontano la depressione giorno per giorno, si parla di disturbi alimentare, o di come procede la loro giornata in una clinica psichiatrica.
Questo ci fa avvicinare e comprendere il loro mondo e la quotidianità di chi vive queste patologie, servendo anche come stimolo per le persone che si trovano nella stessa situazione e che cercano uno sprono a iniziare un nuovo percorso.
2- Il “martedì delle parole” su Instagram
Altro esempio su un social che ha confini più tradizionali, è il “martedì delle parole” della psicoterapeuta Stefania Andreoli. Ogni settimana, un box domande aperto che tocca tematiche ampie e che stimola un bel dibattito e condivisione social.
3- I Chatbot per la salute mentale
Uno studio ha dimostrato che il chatbot WeBot crea un legame con il paziente simile a quello umano – con conseguenti outcome positivi sulla salute mentale.
4- La Telemedicina sulla mental health
Un tema delicato come la salute mentale richiede una dose di contatto umano ed empatia che si traducono spesso in presenza – fisica.
Ma sia l’emergenza covid che il prima, ci hanno mostrato che anche grazie ad una telefonata, o ad una video chiamata è possibile fornire assistenza.
Esempi italiani sono Unobravo, Glipsicologionline, o il servizio di psicoterapia del Sant’Agostino o di MioDottore.
Se guardiamo all’estero le 3 più grandi piattaforme di assistenza digitale hanno tutte integrato i servizi di mentale health: Omada Health, Dario Health e Livongo.
5- Gli investimenti nelle soluzioni digitali di mental health sono in crescita
Più cresce la domanda di supporto legato a disturbi mentali, più aziende e realtà che creano soluzioni in quest’ambito ottengono investimenti.
I dati di Rock Health ci dicono che tra 2019 e 2020 i deal sono aumentati da 40 a 67, passando da 914 milioni di dollari a 2,4 billion.
6- Si cercano i digital biomarkers della mental health
Sono gli anni della popolarità dei Digital Therapeutics e le grandi aziende del campo come Pear Therapeutics, Click Therapeutics e Akili Interactive continuano a lanciare sul mercato prodotti per patologie mentali: schizofrenia, ADHD, Etc.
7- Le app di dating fanno a braccetto con la salute mentale dei loro utenti
Bumble, una delle famose app di dating, ha fatto una partnership con Calm (app di meditazione e respirazione) per aiutare le persone ad affrontare con serenità gli appuntamenti in questa nuova normalità.
8- La Mental Health non è solo per i grandi
Si pensava che la Mental Health fosse una cosa da grandi, ma arrivano soluzioni anche per i bambini ed adolescenti.
Vediamo però ora interessanti soluzioni, come l’App Raising Healthy Minds sviluppata dal governo australiano a supporto dei genitori su tematiche quali ansia, difficoltà relazionali, stress.
Altro Esempio è quello dell’azienda DotCome che crea una partnership con Goodside Health (provider di telemedicina) per supportare la salute mentale dei bambini e ragazzi a scuola.
9- Le azienda pharma impegnate nella mental health supportano soluzioni digital
Pensiamo al recente annuncio di Boehringer Ingelheim che, insieme a Click Therapeutics, vorrebbe identificare un digital biomarker per la schizofrenia, all’app Giada lanciata in Italia a supporto delle persone in cura per depressione e loro caregiver, oppure all’esempio, finito male forse perché troppo precursore, di Novartis e Pear Therapeutics sulla schizofrenia.
10- La meditazione diventa mainstream
La famosissima App di meditazione Headspace (che, ricordiamocelo, ha anche creato una mini serie anti-ansia e pro-relax su Netflix!) si lancia dal wellness all’ Health grazie alla fusione con Ginger – creando HeadSpace health.
In conclusione, è evidente che qualcosa si stia muovendo, ed è bene; ma non è tutto oro quello che luccica.
L’approccio delle nuove generazioni, i dispositivi/servizi tecnologici rendono tutto più facile e immediato ma bisogna ricordarsi l’importanza e la differenza tra sensibilizzare ed educare (qui un articolo a riguardo) su quello che è la Mental Health, le patologie e professionalità correlate, rispetto alla ricerca spasmodica della viralità, di hype o semplicemente di entrare in un mercato redditizio.
Le buone intenzioni devono essere sempre supportate da iniziative e servizi coscienziosi quando si toccano tematiche così delicate.