Cosa è lo SPAM? perchè tutto inizia alle Hawaii e ha dato il nome alla nostra posta indesiderata? Tutto è collegato.
Mentre si vola alla volta delle Hawaii non puoi che portarti in valigia un enorme bagaglio di aspettative legate a quei cliché visti in televisione prima con Magnum PI, passando per Jurassic Park e arrivando fino al cartone Lilo e Stich.
Appena atterrato non vedi l’ora di ritrovare di persona tutto quello che i tuoi occhi hanno visto in televisione, e parlando per esperienza personale posso tranquillamente dire che si viene immediatamente ripagati.
Le Hawaii sono un vero paradiso terrestre con giornate splendide, caldo mite, camicie floreali inadeguate in qualsiasi altro posto sulla faccia della terra, il suono dell’ukulele di sottofondo, i tramonti mozzafiato sul mare, le palme a ridosso della spiaggia e tavole da surf ovunque. Tutto questo mixato alla calma isolana che rende le giornate lente e super rilassanti.
Proprio alle Hawaii però esiste qualcosa di così iconico e ricorrente, e allo stesso tempo semi-sconosciuto per noi italiani: parliamo della SPAM.
Cosa è lo SPAM e dove si può trovare?
La SPAM non è altro che una famosa marca di carne in scatola, la nostra Simmenthal per essere basici, nata ad Austin in Minnesota negli anni 30 e resasi famosa a livello mondiale grazie alla Seconda Guerra Mondiale.
La SPAM venne usata dai soldati durante il conflitto principalmente per alimentarsi e in alcuni casi con fini alternativi come lubrificante per le armi o grasso per rendere “waterproof” gli stivali delle truppe.
Durante la seconda guerra mondiale e le occupazioni che seguirono, la SPAM fu introdotta a Guam, Hawaii, Okinawa, nelle Filippine oltre ad altre isole. Immediatamente assorbito nelle diete autoctone, è diventato una parte unica della storia e simbolo distintivo dell’influenza degli Stati Uniti nelle isole del Pacifico.
Come conseguenza del razionamento della seconda guerra mondiale la SPAM è stata importata anche nel Regno Unito e addirittura chiamata “Wartime Delicacy” dal primo ministro britannico Margaret Thatcher.
Dal 1945 ad oggi la SPAM si è diffusa in 41 paesi nel mondo ma proprio alle Hawaii è rimasta, trovando una nuova casa adottiva, tanto da essere celebrata annualmente durante lo SPAM Festival.
Perchè Proprio alle Hawaii?
Negli anni 40′ le Hawaii risultavano ancora più isolate di quanto possano sembrarle ora. Ai Tempi erano necessari 5 giorni in nave o 18 ore in aereo per reggiungerle dalla costa americana; per questa ragione si cercò di trovare un alimento versatile, economico e duraturo per la quotidianità; la SPAM rispondeva a tutto questo.
Gli hawaiani hanno da subito acquisito un gusto per lo spam, abbinandolo ad altre specialità regionali e unendolo alle influenze giapponesi, fino a creare uno degli abbinamenti più famosi: lo SPAM Musubi che può essere trovato su ogni isola hawaiana, dai minimarket ai ristoranti gourmet.
Lo SPAM Musubi si basa su un piatto giapponese noto anche come musubi o onigiri. Per prepararlo i cuochi comprimono un blocco di riso e quindi aggiungono un pezzo di SPAM che viene spesso fritto o cotto per esaltarne il sapore, prima di avvolgere il musubi in nori e servirlo. Lo SPAM aromatizzato può essere usato, insieme a un uovo fritto, e talvolta si aggiungono condimento giapponese o salsa teriyaki al mix.
Da Carne in scatola alla posta indesiderata.
In particolare con l’avvento del mondo digitale, quando si sente la parola SPAM è normale non pensare come prima cosa alla carne in scatola, ma alla posta indesiderata, visto che lo stesso Google come primo risultato di ricerca alla domanda: “cosa è lo SPAM?” risponde:
spam (sostantivo) : Messaggio pubblicitario non richiesto, inviato a un numero molto elevato di utenti di Internet tramite posta elettronica.
Ma come si collega la SPAM (carne in scatola) con la SPAM (posta indesiderata? Il tutto deriva da un famoso Sketch comico degli anni 70′ del gruppo inglese i Monty Python .
Nella scenetta una coppia di coniugi entra in un bar e chiede alla cameriera cosa ci fosse per colazione. Il lungo menu elencato a voce della donna vede la presenza di sole pietanze con al proprio interno lo SPAM.
La moglie, non gradendolo e dopo aver fatto capire di non volerlo grida esasperata: “I don’t like SPAM”. Proprio in quel momento da un tavolo alle spalle della coppia, occupato da un gruppo di vichinghi con tanto di elmi cornuti, iniziano a cantare “SPAM, SPAM, SPAM…” in modo sempre più forte e fastidioso, fino al culmine del finale dove il canto prende il sopravvento su tutto, con un ritornello che suona pressappoco così:
SPAM SPAM SPAM SPAM SPAM SPAM SPAM SPAM Wonderful SPAM, marvelous SPAAAM!
Da quel momento lo SPAM diventa sinonimo di un prodotto riproposto fino alla sfinimento che provoca fastidio e irritazione.
Lo stesso fastidio e irritazione destato nei primi anni 90′ da due avvocati di Phoenix, Canter & Siegel che inviarono un messaggio di posta elettronica promuovendo i loro servizi in relazione ad una lottery per la “green card” in maniera così massiva da essere etichettati ufficialmente come il primo caso di SPAM nel mondo del web.